Il concetto della bellezza


giornaleAttraverso la pubblicazione

“MARIJA JUDINA  più della musica”

 di Giovanna Parravicini, ed. La Casa di Matriona,

ho  Incontrato

“Una straordinaria figura di donna e di musicista russa  (1899-1970) rimasta per anni sconosciuta in Occidente ed emarginata dagli ambienti ufficiali della cultura sovietica, perché il regime aveva paura della sua fede senza riserve, del suo temperamento indomito e della sua indipendenza di vedute. Eppure è stata al centro del dibattito musicale del Novecento, amica e corrispondente di grandi compositori e interpreti di tutto il mondo. E nel contempo testimone appassionata della vita della Chiesa, della rinascita dell’arte che in URSS si faceva strada tra le maglie di ferro della censura; amica di Florenskij, Pasternak, di Solženicyn…”

Nel leggerla, affascinata, gustando come miele, centellinando ogni riga per la meravigliosa profondità, densità del pensiero, ritrovavo la  lezione del Maestro Romano Gandolfi.  Il genio non si contraddice, in esso è la medesima Sorgente che sgorga: lo Spirito soffia dove vuole ed è sempre Verità…

Desidero partecipare, e condividere, molta Gioia… attendo le riflessioni di chi vorrà rispondermi!

Maria Concita

 

Da “MARIJA JUDINA  più della musica”, alcuni stralci:

“La sua era una musica forte, per così dire, al confine tra la musica e qualcosa di più grande, un mito o una religione… Non si lasciava rinchiudere negli schemi della professione, e questo era determinante sia nella scelta delle opere che nell’interpretazione, sempre molto originale, personale. Detestava i cliché musicali, li distruggeva… Metteva in risalto la forza, l’intensità della musica… Forza di spirito caratteristica in sommo grado…

“Amava gli estremi, suonava i passaggi lenti più lentamente, e quelli veloci più velocemente del consueto… Nelle sue interpretazioni non c’era posto per incertezze, sentimentalismi…

“Dietro il rigore delle linee, il monumentalismo, la grandiosità della sua esecuzione si avvertiva la potenza del pensiero, la gigantesca tensione interiore…

“Nella sua vocazione musicale era insito un forte senso orchestrale, sinfonico, era perennemente alla ricerca della ricchissima gamma di possibilità timbriche… Anche insegnando, cercava di destare la fantasia uditiva…

“Il suo era un porsi in ascolto, un captare, rivivere il testo musicale, un impadronirsi, compenetrarsi…

“Paradossalmente, la sua libertà e originalità nascono dall’estrema attenzione con cui si pone in ascolto di ciò che comunica il compositore, dalla scrupolosa fedeltà allo spartito, cioè al reale, con cui entra in dialogo…”

– “Le opere corrette ci appaiono fredde, senza vita e senza legami con la realtà, mentre ciò che viene denunziato come soggettività del pensiero, e cioè un impegno coraggioso e vivo con la realtà, il tentativo di giudicarla, ne afferma tutta la ricchezza e la pluriformità… Apologia della ragione in profonda sintonia con il cuore, senza alcun equivoco sentimentale… in cui tutto rimanda al mistero di cui la realtà è intessuta.

– “L’essenziale è cercare il significato in ciò che si dice, mentre la mancanza di contenuti è un peccato che non si riuscirà mai a celare, a mascherare in nessun modo, perfino largheggiando nella propria esecuzione… Le emozioni artistiche sono per loro essenza emozioni intellettive…

– “All’abitudine di non spingersi oltre il consueto, a fermarsi agli stereotipi… si oppone l’ispirazione… che ci permette anche di percepire la musica dell’icona della Trinità di Rublëv…

– “Quanto più avanzo negli anni, tanto più serio mi appare il compito dell’esecutore… Il nostro compito di musicisti è guidare l’ascoltatore alla dimensione dello spirito…

– “Il nostro avvicinarci al cuore dell’opera musicale è un processo senza fine…”

 

 

——————

Meditazione sulla Bellezza (omelia al funerale di Marija Judina, 24 novembre 1970)

 LA BELLEZZA È LA GLORIA DI DIO

… Il bello non è una categoria estetica. La bellezza è una categoria metafisica, spirituale. È la condizione suprema dell’essere, il supremo realizzarsi dell’esistenza e non semplicemente un suo aspetto, uno dei tanti… La bellezza ci si è rivelata appunto come tale, come la realtà metafisica suprema sul monte Tabor, nell’ora della Trasfigurazione del Signore nostro Gesù Cristo. È il manifestarsi della Bellezza, della Gloria divina, che per un istante rifulge svelandosi al mondo intero, in cui essa permane restandovi misteriosamente celata fino alla fine dei tempi. Dostoevskij dice che la bellezza salverà il mondo… Questa è la verità, perché la bellezza è l’energia di Dio… la gloria dell’energia di Dio che trasfigura il mondo… trasfigurazione del mondo attraverso la grazia… che agisce, permane misteriosamente, segretamente in questo mondo, ma si fa trovare da noi, da ogni essere che ne vada alla ricerca e che la scopre realmente quando la incontra, quando la accoglie.

La bellezza è noumenica, non fenomenica; è la realtà suprema di cui l’umanità è alla ricerca, è il bene, il cammino di vita… La bellezza è attiva, non è statica: è dinamica, sempre in movimento, è una forza che agisce e compie; la percezione della bellezza è sempre un varco che si apre su un altro mondo, su un’altra realtà più grande, è sempre un tendere, un aprirsi un varco nel mondo di Dio, nel mondo della realtà, della grazia di Dio.

L’arte è come un varco aperto su un’altra realtà, più grande.

Perché l’arte è chiamata a trasfigurare la vita? Perché l’arte, e in particolare la musica è l’inizio della trasfigurazione del mondo? Perché è la contemplazione del mondo già trasfigurato dalla grazia divina, dalla gloria di Dio, dalla gloria svelata dal Signore Gesù Cristo sul monte Tabor… Ma poi d’un tratto essa si dileguò, scomparve misteriosamente, dopo aver mostrato nella propria realizzata perfezione l’immagine del mondo futuro, trasfigurato. Del mondo verso cui siamo in cammino, di cui siamo alla ricerca ma che in parte può già realizzarsi e si realizza fin d’ora…

La bellezza è eterna, la bella apparenza appartiene a questo mondo, è effimera. Molto spesso la bella apparenza inganna, la bellezza non inganna mai.

La bellezza si realizza in una forma. Ma notate il paradosso: la forma che realizza la bellezza, a un certo punto uccide questa bellezza, o almeno può ucciderla. Nella forma, se essa assume un significato finalizzato a se stesso, si estingue il fuoco… La forma è solo provvisoria, mentre la bellezza è eterna.

È bellissimo il volto umano, tanto più bello quanto più questa forma esprime l’amore, quanto più lascia trasparire l’amore, la tensione della persona a partecipare dell’Eterno, dei valori eterni, della bellezza che appartiene all’Eternità ed è essa stessa Eternità, la tensione alla Bellezza divina in cui è presente Dio.

Il Signore accolga e dia pace nelle Sue dimore all’anima di questa bellissima persona che ci ha lasciato.

Un’anima bellissima, come bellissimi sono stati i suoi atti e la sua vita. Il suo è stato un cammino di vita nel segno della bellezza. Amen.

p. Vsevolod Špiller