Il ricordo: Mauro Meli “Lascia un vuoto incolmabile”


dalla Gazzetta di Parma del 18 febbraio 2006 – pagina 8

 

 

Reverberi: «Fra un mese doveva dirigere il Requiem». Ubaldi: «Artista formidabile»

Mauro Meli: «Lascia un vuoto incolmabile»

 

Anche in città sono tanti a ricordare con commozione la figura di Romano Gandolfi a partire dal sindaco Elvio Ubaldi: «E’ stato un artista in grado di essere un interprete formidabile di Verdi sia come direttore di coro che come direttore d’orchestra. A lui va poi il merito di aver rappresentato nel mondo una delle più importanti espressioni artistiche del nostro territorio».

Giampaolo Dallara (imprenditore): «Gli sono riconoscente per avermi avvicinato alla musica e per le grandi emozioni che ha saputo darmi. Di lui ricordo la caparbietà con cui ha sempre preparato le sue direzioni tanto che, a parte un paio di volte di recente, non ha mai voluto gli spartiti davanti perché diceva che era suo dovere impararli a memoria. Mancheranno a tutti la sua grande e penso unica sensibilità musicale e a me mancherà un vero amico».

Mauro Meli (sovrintendente del Teatro Regio): «Con lui scompare uno dei più straordinari maestri del coro che siano mai esistiti. E’ stato uno dei personaggi più importanti della musica italiana degli ultimi decenni, un vero personaggio che ha dato molto e che rappresenta una grande perdita e lascia un vuoto incolmabile».

Paolo Ampollini (presidente Parma Lirica): «Avevo con lui un rapporto di amicizia che andava oltre il discorso della passione musicale. Lo avevo sentito al telefono qualche giorno fa e stavamo preparando un altro incontro con lui a Parma Lirica. La notizia della sua morte mi ha davvero sorpreso, anche perché aveva ancora tanti progetti e lascia un grande vuoto nel mondo della musica non solo italiana ma anche mondiale. E’ stato sicuramente il più grande direttore di coro che sia mai esistito, ma io lo ricorderò per la sua umanità e per il suo amore fortissimo per tutto quello che era musica».

Giovanni Reverberi (presidente del club dei 27): «E’ una perdita dolorosissima e anche inaspettata, perché noi appassionati parmigiani stavamo aspettando con grande ansia la sua direzione della “Messa da requiem” in programma per il 18 marzo all’Auditorium Paganini. Era un grande direttore capace di un eclettismo senza pari, visto che era riuscito a esprimersi ai massimi livelli sia dirigendo un coro che un’orchestra. Per il “Club dei 27” era anche un amico sincero. Era diventato “cavaliere di Verdi” nel 1980 e da allora era stato nel nostro “covo” tante volte e ci sarebbe probabilmente ritornato a marzo».

Lucia Silvagna (avvocato): «Era uno della nostra terra e credo che il miglior complimento che gli si possa fare era che, soprattutto quando dirigeva i cori nelle opere verdiane veniva da pensare che Verdi avrebbe proprio voluto che cantassero in quel modo».