E il coro con lui salì sul podio


da L’Informazione del 19 feb 2006 – pagina Cultura e Spettacoli

 

E il coro con lui salì sul podio

 

Nato a Medesano nel 1934, figlio di un operaio, Romano Gandolfi comincia da piccolo a suonare il mandolino fino a quando lo zio gli regala una fisarmonica, che un contadino gli insegna a suonare. Nasce così il contatto con la musica di uno dei più grandi direttori di coro mondiali del secondo dopoguerra, continuato poi al conservatorio di Parma dove si diploma in pianoforte e composizione, guadagnando soldi suonando nelle balere.

La carriera decolla con la solita sostituzione, come accadde a Toscanini: Gandolfi sostituisce un pianista ammalato alla Corale Verdi nel 1958, per un concerto in cui canta la giovanissima Callas.

Da quell’episodio sono nate le collaborazioni con i teatri di tutto il mondo, dal San Carlo di Napoli, al Teatro Reale di Madrid, al Metropolitan, al Comunale di Bologna, all’Opera di Roma e di Parigi, e naturalmente al Regio di Parma e alla Scala.

Ma, soprattutto, la direzione dal 1968 al 1970 del Coro del Teatro Colon di Buenos Aires e dal 1971 al 1983 del Coro della Scala, che gli frutta collaborazioni con Karajan, Bernstein, Prêtre, Giulini, Muti, Chailly e Abbado.

Proprio con Abbado e con la registrazione del Simon Boccanegra tocca l’apice della carriera: Gandolfi sa elevare il coro, dove la partitura lo consente, ad autentico personaggio pari ai solisti, esaltandone con preparazione maniacale timbri e potenzialità espressive.

Di queste capacità, poi trasferite negli ultimi anni alla direzione orchestrale soprattutto con la Sinfonica “Verdi” di Milano e con l’Orchestra Toscanini, i maggiori direttori al mondo si sono avvalsi golosamente facendo di Gandolfi un vero e proprio co-maestro dei loro allestimenti, e un elemento insostituibile per la resa della potenza espressiva del coro soprattutto in ambito verdiano e rossiniano.

Nel 1998 fonda il Coro Sinfonico di Milano, sul podio del quale il 22 gennaio scorso scrive l’ultimo capitolo della sua straordinaria carriera.

(l.m.)