Concerto pasquale, Kronungmesse come non si è mai sentita


 

Eseguite anche Ave Verum Corpus,
Laudate Dominum KV339 e la Sinfonia 29

 

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Grande musica a Medesano, come forse non si è mai sentita. Il concerto pasquale di ieri ha visto la chiesa parrocchiale Maria Immacolata stracolma, con i posti a sedere esauriti e molte persone in piedi. L’ottimo protagonista del programma interamente dedicato a Mozart è stato il Coro Polifonico “Romano Gandolfi” di Milano che ha fatto risuonare la chiesa con grande energia ma anche con delicatezza, con i “pianissimo” al livello dei grandi teatri. Un pomeriggio in musica che dimostra ancora una volta l’importanza di proporre appuntamenti culturali di buon livello, perché «l’uomo non vive di solo pane».

Il concerto pasquale di ieri, organizzato dal Centro Studi Romano Gandolfi per ricordare il direttore d’orchestra di Medesano che diventò famoso per il suo lavoro al Teatro alla Scala, è stato un concerto vero e proprio e una messa, celebrata solamente in musica allo stesso tempo.

Massimiliano Tarli ha diretto a braccio, come Romano Gandolfi, uno splendido repertorio che metteva a confronto il lato profano e scherzoso di Wolfgang Amadeus Mozart con le composizioni di musica sacra. La sua Sinfonia numero 29 K201 in La maggiore apre il pomeriggio musicale con un’esecuzione lieve e assolutamente apprezzabile dell’Ensemble Marija Judina composto da ventitré musicisti.

La prima sinfonia mostra il giovane Mozart, il suo lato profano e scherzoso appunto, mentre la Kronungmesse K317 mette in luce quella spiritualità che emergerà successivamente solo nell’incompiuta Messa da Requiem K626. Al centro del programma – espressamente voluto e ideato da Maria Concita Calcagno Zaccarini – due brani, Ave Verum Corpus K618 e il Laudate Dominum KV339 che raccontano la versione più intima della musica sacra di Mozart e reggono il collegamento fra le due sinfonie di apertura e chiusura.

La voce del soprano Nina Almark, finlandese di origine, è la prima a farsi sentire. Voce espressiva, che ben rappresenta il rapporto di quella musica con il divino. Accorda bene le  parti più intime in cui l’uomo si confessa, alle sinfonie con i grandi enunciati in adorazione,  potenti e chiari. Altra voce da segnalare la giovane contralto, coreana, Joy Lee.

Nella Messa dell’Incoronazione K317 entrano invece tutti i solisti: quattro cantanti “senior” e i quattro giovanissimi – fra 11 e 12 anni di età – selezionati dalle audizioni delle scuole di Medesano e limitrofe.

Ingrid Maria Anastasi, Martina Ambrosino, Samuel Papa, Nicolas Verti prendono quindi posto a fianco di Nina Almark (soprano), Joy Lee (contralto), Francesco Frasca (tenore), Fulvio Peletti (basso).

Le dinamiche dei solisti, del coro e dell’orchestra sono perfette, vibranti, emozionanti con una visione sicuramente diversa dal Mozart da palcoscenico e più indicata per la composizione da chiesa, offrendo un’esecuzione in linea con la musicalità del periodo mozartiano.

Chiara l’affermazione del Maestro Tarli a fine concerto: “Nessuno si aspettava che Mozart avesse mai scritto musica da chiesa, così, come questa”. Una frase che ben riassume la perfetta riuscita del concerto.

Silvio Marvisi

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alcune immagini del concerto di domenica 8 aprile 2018 con l’Ensemble Marija Judina e il Coro Polifonico “Romano Gandolfi” di Milano