Febbraio 2011: “Rigoletti”


Febbraio 2011: “Rigoletti”

Vi proponiamo di seguito il materiale stampa fornito, le recensioni e le immagini delle celebrazioni in memoria di Romano Gandolfi denominate “Febbraio per Romano”. Il Maestro di Coro è infatti venuto a mancare nel febbraio 2006, ogni anno viene ricordato con spettacoli, appuntamenti culturali e di formazione oltre alle altre attività dell’associazione Favorita del Re.


 

Febbraio 2011: “Rigoletti”

(di e con Bernardino Bonzani, Carla Tragni e Carlo Ferrari)

 

“… perché l’opera quando la vedi, rimani a bocca aperta…”

Tre personaggi attendono d’essere chiamati a sostituire tre comparse “scomparse” nella rappresentazione dell’opera lirica “Rigoletto” di Giuseppe Verdi. Ignari di tutto vengono dimenticati nel retropalco del grande teatro, mentre l’opera incombe sulla scena e loro la osservano dalle quinte.

Essi attendono il loro momento: sinceri, carichi di umanità, malinconia, comicità. Aspettano con paura, non hanno mai fatto le comparse a teatro, ma di sicuro “comparse” lo sono nella vita, trovandosi a vivere privi di un ruolo preciso, di una propria posizione sociale.

La musica irrompe nel silenzio dei loro dubbi, potente trasfigura la realtà di quello che si vede e accade in teatro. E anche se a teatro loro non sono mai andati, l’opera, la storia di Rigoletto li entusiasma e li coinvolge a tal punto che finiscono per perdere il senso tra finzione e realtà. Gilda, Rigoletto, il duca di Mantova, sono lì vicini. Entrano nei loro panni, si identificano, gioiscono, soffrono, piangono per empatia. Ma il dramma ha una dura conclusione da accettare, ed essi, nella loro condizione di gente del popolo, poveri ed emarginati, abituati troppo spesso ad accettare il destino con rassegnazione, stavolta non ci stanno, non possono tollerare che l’ingiustizia ancora una volta trionfi.

In preda a disperati sentimenti finiscono per diventare tutti e tre un po’ Rigoletto; quel personaggio – come dice Verdi stesso – “estremamente deforme e ridicolo, ed internamente appassionato e pieno d’amore”.

Comicità, riflessione, poesia, ritmo e umanità sono ingredienti che caratterizzano l’evento, ma anche la personale ricerca teatrale sul comico dei tre interpreti e autori del testo.

 

da Polis settimanale (7 dicembre 2001):

 

Chi ama Verdi non può non amare “Rigoletti”; e chi ama Rigoletto non può perdersi “Rigoletti”

Tre persone semplici cercano una sorta di riscatto sociale facendosi assumere come comparse per la rappresentazione di Rigoletto. Aspettano il loro ingresso in scena, si immedesimano a tal punto da rifiutare il finale. Questa immedesimazione capita ai bambini e alle persone sensibili quando leggono i libretti…

Questo sembra anche essere il codice generativo dello spettacolo ideato scritto e interpretato da Bernardino Bonzani, Carlo Ferrari e Franca Tragni, che mettono in scena tre adulti che si comportano come bambini. La schizofrenia dei personaggi produce esilaranti effetti comici e permette di apprezzare la straordinaria bravura degli attori …

Ai tre attori va dunque riconosciuto anche il merito come autori di aver saputo penetrare lo spirito e il linguaggio del melodramma.

 

F. Riccardo Ceriani 

 

Le immagini dello spettacolo

 

  • Bernardino Bonzani, Franca Tragni e Carlo Ferrari
  • Bernardino Bonzani, Franca Tragni e Carlo Ferrari
  • Bernardino Bonzani, Franca Tragni e Carlo Ferrari
  • Bernardino Bonzani
  • Franca Tragni
  • Carlo Ferrari
  • Bernardino Bonzani, Franca Tragni e Carlo Ferrari
  • Paolo Zaccarini

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