Medesano, in lutto il paese che Romano Gandolfi amava


dalla Gazzetta di Parma del 18 febbraio 2006 – pagina 8 – di Roberto Cerocchi

 

 

Medesano, in lutto il paese che amava

Ieri nei locali pubblici e per le vie di Medesano non si parlava d’altro: «E’ morto Romano!», «E’ mort al mester!». In poche battute l’incredulità, lo stupore e il dolore di un paese per un artista che non si è mai dimenticato, neppure negli anni di maggior successo, delle sue origini.

Nel 1998 l’amministrazione comunale di Medesano gli aveva conferito la civica benemerenza il «San Giacomo d’Oro» con questa motivazione: «Per il contributo dato all’affermazione dei valori universali della musica e dell’arte, diffondendo nel mondo il nome di Medesano e nel contempo mantenendo sempre vivi e saldi i legami con la propria comunità».

Trascinato dal successo mondiale il maestro Romano Gandolfi non aveva cambiato il suo essere di Medesano. Quando gli impegni lo permettevano ritornava in paese dove si era costruito una splendida residenza. Lì incontrava la famiglia del fratello Enzo e si ritemprava per ripartire poi per nuovi successi. Non ha mai vissuto solitario nella sua villa ma scendeva in paese dove incontrava amici e conoscenti. Nel poco tempo libero che aveva, quante partite al Bar Poggio!

Parlando del suo paese disse « ..a viv spes lontan ma a’ m’là sent miga de ster sensa tornèr a Medsàn» (Vivo spesso lontano ma non me la sento di stare senza tornare a Medesano). Romano Gandolfi raccontava di trovare in paese la «vera amicizia», «la genuinità delle persone» e quella «sensibilità tutta medesanese» che lo accompagnava anche nelle trasferte in paesi lontanissimi. Ricordava con grande riconoscenza il suo primo maestro Dino Rastelli. E nella sua memoria restava una serata di quando aveva dodici anni a Roccalanzona. Suonò ininterrottamente fino alle ventidue poi pensando alla tormenta di neve che si era scatenata smise di suonare. Riprese dopo che l’oste gli regalò un paio di sci. Quella sera ritornò a casa raggiante di gioia, trainato dai cavalli dell’oste con gli sci ai piedi. «Da allora diceva quando vedo la neve cadere il mio cuore è felice».

Nonostante Romano Gandolfi sia stato celebre in tutto il mondo è sempre rimasto quel ragazzo semplice e generoso della Carnevala di Medesano, dov’era nato.

Roberto Cerocchi