La presentazione del libro su Romano Gandolfi


LE INIZIATIVE CULTURALI DE laVERDI
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Presentazione del libro

Romano Gandolfi.

Le ragioni di un dono

di Maria Concita Calcagno Zaccarini

Giovedì 16 febbraio 2012, ore 18.30

Auditorium di Milano – largo Mahler

“Un coro, che è un assieme di mille voci, è la massima espressione di quel che chiamerei la coralità universale. E’ tutto il sentimento, tutta l’essenza che unisce l’umanità nella sua eterogeneità. Non posso pensare che l’umanità si esprima attraverso un’orchestra. Solo attraverso un coro. Perché, vi domanderete? Perché cantare significa soffrire, pensare e pregare”.

In queste poche righe, c’è l’essenza di Romano Gandolfi, un “grande” della cultura non solo musicale della seconda metà del Novecento e dell’alba del terzo millennio.

Maria Concita Calcagno Zaccarini, mezzosoprano, fondatrice del Centro Studi Romano Gandolfi, ha dedicato una biografia al Maestro, a sei anni dalla scomparsa, dal titolo Romano Gandolfi. Le ragioni di un dono (L’Epos Editore, 160 pagg, 32 illustrazioni b/n – colori, euro 80,00), con la prefazione del soprano Mirella Freni.

Il volume sarà presentato giovedì 16 febbraio, ore 18.30, nel foyer dell’Auditorium Cariplo di largo Mahler, in occasione dell’esecuzione del Requiem di Mozart dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. Insieme con l’autrice, a ricordare la figura di Gandolfi ci saranno Roberto Casoni, direttore del Coro del Teatro alla Scala; Erina Gambarini, direttore del Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi; Ruben Jais, direttore artistico de laVerdi; Luigi Corbani, direttore generale de laVerdi.

Il nome di Romano Gandolfi – lo ricorda Luigi Corbani – si identifica e si associa all’idea di coro in senso assoluto; ma anche questa resta una prospettiva limitata, in quanto Gandolfi è stato un grande musicista nel senso più completo del termine. Per dare un’idea plastica dell’attività artistica, così come del suo personale e originale approccio intellettuale, ma anche emotivo e sentimentale alla professione, si può dire che Gandolfi metteva la musica nel coro, piuttosto che le note. Non a caso, i risultati conseguiti dalla Verdi in quasi vent’anni di attività si devono a personaggi come Gandolfi, i cui insegnamenti rimangono ancora oggi alla base dell’attività del nostro coro”.

La carriera di Gandolfi – il cui arco dorato si è concluso con la sua stessa esistenza, alla guida del Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, che il Maestro aveva fondato nell’autunno del 1998 – è stata costellata di successi, sempre  sottesi da una immane passione, che ha saputo trasmettere agli altri, collaboratori e no, in ogni fase della vita.

Nato a Medesano (Parma) nel 1934, bambino prodigio, mantenuto agli studi da don Antonio Meneghetti, avviato all’esame di ammissione al Conservatorio “Arrigo Boito” da mons. Mario Dellapina, allievo di Roberto Benaglio, rivoluzionò negli anni scaligeri (1971-1983) la figura del maestro del coro – portandolo da soggetto comprimario a assoluto protagonista – per poi esprimere la sua squisita professionalità, la sua profonda spiritualità anche nella direzione d’orchestra. Dal 1983 al 1993 è stato consulente artistico e direttore dell’Orchestra del Gran Teatro del Liceu di Barcellona. Nell’ottobre 1998 ha fondato il Coro dell’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano.  Musicista completo e all’avanguardia, poeta della musica, dall’umanità semplice e solare, ha collaborato, tra gli altri, con Herbert von Karajan, Leonard Bernstein, Gianandrea Gavazzeni, Tullio Serafin, James Levine, Zubin Metha, Carlo Maria Giulini, Claudio Abbadio, Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Pierre Boulez, Carlos Kleiber, e diretto i più celebri artisti della sua epoca, che si sono avvalsi del suo carisma e della sua preparazione, nei teatri di tutto il mondo.

Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
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